Google a processo
Inizia oggi la battaglia legale Usa contro il colosso tech accusato di violazioni antitrust
RedazioneSettembre 12, 2023
1 minuto di lettura
July 13, 2020, Brazil. In this photo illustration the Google logo seen displayed on a smartphone
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Si apre oggi il processo americano contro l’azienda di Mountain View, accusata di violazioni antitrust, un processo che potrebbe cambiare radicalmente la situazione, non solo di Google, ma anche di molte altre piattaforme web che rischiano di vedere compromesse le loro posizioni dominanti.
Il motore di ricerca è da anni sotto gli occhi delle autorità federali e di quelle internazionali per le sospette violazioni della libera concorrenza e contro la formazione di oligopoli e monopoli.
Oggi Google dovrà affrontare in tribunale i funzionari governativi che la accusano di violazioni antitrust nella sua massiccia attività di ricerca: nel 2020 Google è stata accusata dal Dipartimento di Giustizia e da oltre 12 Stati di aver abusato della sua posizione dominante nella ricerca online danneggiando la concorrenza. Secondo la CNN, sembrerebbe che Google abbia avuto degli accordi sottobanco con operatori wireless e produttori di smartphone per rendere il motore di ricerca l’opzione predefinita o esclusiva sui prodotti utilizzati da milioni di consumatori; sempre nel 2020 altri Stati americani, guidati dal Colorado, hanno avanzato ulteriori accuse contro Google che ha strutturato la pagina dei risultati di ricerca dando priorità alle app e ai servizi dell’azienda rispetto a quelle della concorrenza. Quest’ultima accusa è stata respinta dalla Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia, mentre l’accusa fondante di violazione antitrust rimane in piedi.
Google si difende affermando che la sua posizione di dominanza è dovuta ai suoi consumatori, che la preferiscono perché i suoi strumenti sono i migliori.
E’ indubbio che l’azienda si sia arricchita: la sola di ricerca di Google fornisce più della metà dei 283 miliardi di dollari di ricavi e dei 76 miliardi di dollari di utile netto registrati dalla società madre Alphabet, nel 2022. È ovvio che questi risultati potrebbero venire a meno qualora gli Stati Uniti costringano Google ad aprirsi alla concorrenza, e ad abbandonare le sue pratiche. E di questo beneficerebbe la stessa concorrenza: non a caso, tra i testimoni di alto profilo ci sono anche alcuni dirigenti di Apple, incluso il vicepresidente senior Eddy Cue.
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