Sicurezza Malware e virus Antivirus Sfruttando il nome di un tool DDoS, alcuni cybercriminali hanno distribuito il malware Phoenix su Telegram, ingannando le ignare vittime. Molti hacker “buoni” hanno risposto all’appello del governo ucraino per eseguire attacchi DDoS contro siti russi (l’attività è considerata illegale in molti paesi). Gli hacker “cattivi” sfruttano invece l’occasione per distribuire malware, come rilevato dagli esperti di Cisco Talos. Per non avere problemi è sempre consigliata l’installazione di una soluzione di sicurezza completa. Una delle migliori sul mercato è Norton 360 Deluxe, attualmente disponibile con uno sconto del 63%. Malware nascosto in Liberator Anche utenti poco esperti potrebbero dare il loro contribuito alla causa Ucraina, in quanto esistono tool che automatizzano gli attacchi DDoS verso specifici target. Uno di essi è Liberator di disBalancer. La versione disponibile sul sito ufficiale permette di inviare un numero elevato di richieste a siti considerati vicini al governo russo. È sufficiente eseguire l’app per Windows, macOS e Linux per lanciare attacchi DDoS contro un elenco di siti scaricati dal server.
Il governo ucraino usa Telegram per “reclutare” gli hacker. Anche i cybercriminali sfruttano la popolarità del servizio di messaggistica per distribuire un presunto tool DDoS denominato Liberator. Si tratta invece del malware Phoenix, un infostealer che raccoglie numerosi dati da browser, VPN, portafogli di criptovalute e altre applicazioni. Le informazioni rubate vengono quindi inviate ad un server remoto.
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