Ecco come l’Antitrust turca pizzica Meta sui dati

di Chiara Rossi

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L’autorità turca per la concorrenza ha multato Meta Platforms (la società madre di Facebook) di 346,72 milioni di lire (18,63 milioni di dollari) accusandola di non aver rispettato norme sulla concorrenza in vigore nel Paese

La Turchia multa la società di Zuckerberg per violazione della concorrenza.

L’autorità turca per la concorrenza ha multato Meta Platforms Inc (la società madre di Facebook) di 346,72 milioni di lire (18,63 milioni di dollari) per aver infranto la legge sulla concorrenza. Lo ha annunciato il regolatore antitrust turco oggi.

Secondo l’authority, la società deteneva una posizione dominante nei servizi di social networking personale e nella pubblicità video online e aveva ostacolato la concorrenza unendo i dati raccolti attraverso i suoi servizi principali Facebook, Instagram e WhatsApp.

La multa si basava sul reddito della società del 2021. Un portavoce di Meta Platforms ha replicato che la società non è d’accordo con i risultati dell’indagine e prenderà in considerazione tutte le opzioni. Il gruppo di Menlo Park può presentare ricorso contro la decisione entro 60 giorni.

Le società di social media sono state al centro dell’attenzione in Turchia, che la scorsa settimana ha adottato una legge che imprigiona giornalisti e utenti dei social media fino a tre anni per aver diffuso materiale ritenuto “disinformazione”, segnala Reuters.

Gli analisti hanno affermato che è improbabile che le società di social media rispettino pienamente la legge, che richiede loro di rimuovere tale materiale e di condividere i dati degli utenti con le autorità.

LA MULTA TURCA A META

La Turchia ha multato l’azienda Meta Platform accusandola di non aver rispettato norme sulla concorrenza in vigore nel Paese.

Nello specifico, l’autorità turca garante della concorrenza ha comminato una sanzione di 346,72 milioni di lire (circa 18,63 milioni di dollari) a Meta per avere avuto “una posizione dominante nei servizi di social networking personali, e nella pubblicità video online, che ha ostacolato i concorrenti accorpando dati raccolti attraverso i suoi servizi come Facebook, Instagram e Whatsapp”.

L’autorità turca per la concorrenza ha affermato che Meta deve agire per ripristinare la concorrenza in questi mercati e preparare relazioni annuali sui passi che farà per i prossimi cinque anni.

L’INDAGINE AVVIATA NEL 2021

La multa si basa sugli introiti dell’azienda relativi al 2021. In quell’anno l’autorità garante della concorrenza ha avviato un’indagine su WhatsApp, e poi su Facebook Inc.. L’indagine seguiva la mossa dell’app di messaggistica che ha chiesto agli utenti di accettare che Facebook raccogliesse i dati degli utenti come numeri di telefono e posizioni, un cambiamento che è stato implementato a livello globale.

LA POSIZIONE DI META RISPETTO ALLA MULTA TURCA

Ora Meta Platform potrà presentare obiezioni entro 60 giorni, ha fatto sapere l’autorità turca sulla concorrenza. La società di Mark Zuckerberg sta considerando tutte le opzioni per rispondere alla multa.

Un portavoce della società ha fatto sapere che Meta Platforms protegge la privacy degli utenti e fornisce alle persone trasparenza e controllo sui propri dati, aggiungendo che la società “considererà tutte le opzioni”.