Privacy, in 10 anni dimezzate le richieste di informazioni e raddoppiati i reclami

I dati della pubblicazione edita da Federprivacy e curata da Antonio Ciccia Messina sull’attività del Garante, che esamina i dati di settore a partire dal 2011. L’autore: “È ormai al tramonto la stagione del ‘dipende’ come non-risposta ai mille dubbi sulla protezione dei dati” 24 Giu 2022 A. S.

Sono più che dimezzate in un decennio le richieste di informazioni presentate all’ufficio relazioni con il Pubblico del Garante Privacy: nel 2011 erano state 31.921, per diventare 15.040 nel 2020. Di contro, le segnalazioni e i reclami sono raddoppiati, passando nello stesso arco temporale da 4.279 a 9.665. Sono queste le principali evidenze che emergono dal volume “Risposte Privacy“, presentato oggi, curato da Antonio Ciccia Messina e con la prefazione di Baldo Meo, edito da Federprivacy. In sostanza, spiega l’associazione in una nota, gli interessati – che si tratti di persone, consumatori o utenti – formulano meno quesiti e innescano più procedimenti di controllo e sanzionatori. “Ciò mette in evidenza che il livello del contenzioso o pre-contenzioso – evidenzia Fesderprivacy – è correlata al grado di risposte che il sistema (autorità pubbliche, professionisti, associazioni e società civile) è capace di dare sui dubbi relativi all’applicazione della legge sulla privacy”. Se da una parte il fatto che con l’applicazione della normativa sulla privacy ci sia più chiarezza, e che questo potrebbe aprire la strada a una diminuzione della litigiosità, dall’altra rimane il rischio di un incremento del contenzioso, con i conseguenti costi per i singoli, le imprese e per il sistema paese. Proprio la riduzione dei possibili contenziosi è l’obiettivo del volume appena pubblicato. L’opera raccoglie e organizza 333 provvedimenti del Garante adottati nel triennio 2019-2021, traendone una serie di regole pronte da applicare. Nella 40,9% dei casi i provvedimenti riguardano pubbliche amministrazioni, poi i fornitori di servizi della società dell’informazione (13,4%), mentre il 10,5% riguarda temi che hanno una valenza generale e che si traducono in consigli e suggerimenti utili a tutti i titolari di trattamento, soggetti privati ed enti pubblici. Più di un terzo delle massime, inoltre, per l’esattezza il 32,4%, è sul tema della sicurezza dei dati personali: 46 le disposizioni generali sulla sicurezza, 31 i data breach, 20 le valutazioni di impatto privacy (Dpia) e 11 la Consultazione preventiva, quindi le richieste al Garante nei casi di maggiore rischio per le persone. “Risposte Privacy è un’esperienza editoriale che ha solo notizie e nessuna opinione, e che presenta 333 schede delle decisioni del Garante della privacy pronte da usare – spiega Antonio Ciccia Messina – Tutti, dagli esperti del settore alle persone comuni, dal professionista all’ente pubblico, dall’impresa all’associazione, hanno bisogno di soluzioni certe che ci sono e aspettano solo di essere scoperte. È ormai al tramonto la stagione del “dipende” come non-risposta ai mille dubbi sulla privacy”. “Questa pubblicazione – sottolinea Nicola Bernardi, presidente Federprivacy – si colloca nell’ambito delle iniziative tese a far crescere e rafforzare la cultura e la prassi della privacy nel panorama globalizzato e virtuale del terzo millennio”.

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