Un italiano residente a Zurigo il creatore
RedazioneAprile 18, 2023
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Dopo la decisione del Garante della Privacy di bloccare in Italia Chat GPT, di OpenAI utilizzato in Italia da migliaia di aziende accusato di aver raccolto milioni di dati senza verificare l’età degli utenti , non sono mancate alcune alternative: quella che nel nostra Paese sta raccogliendo grandi consensi è Pizza GPT e già il nome ne fa capire l’origine.
Realizzato dall’ingegnere italiano Lorenzo Cella, residente a Zurigo in Svizzera, già dopo poche settimane ha raggiunto risultati sorprendenti. Come si legge in un post pubblicato su ycombinator, il software engineer italiano spiega che l’idea è nata una volta letta la notizia della sospensione di ChatGPT in Italia e dalla convinzione che l’AI, in quanto strumento rivoluzionario, dovrebbe essere disponibile a chiunque, allo stesso modo in cui lo è stato Internet.
Di fatto PizzaGPT è un clone di ChatGPT, disponibile tramite il sito web dedicato (https://www.pizzagpt.it/), che si serve di Nuxt 3, Tailwind, DaisyUI e l’API turbo-3.5 di OpenAI per chattare con gli utenti. Le risposte dovrebbero avvicinarsi a quelle normalmente restituite dall’IA “ufficiale” nella versione gratuita di Chat GPT.
Ora, per tenerlo in piedi, il fondatore sul sito si è trovato costretto a chiedere delle donazioni a copertura degli alti costi: “PizzaGPT utilizza le stesse API di ChatGPT ma non registra nessun tipo di dato da parte degli utenti. Ogni volta che qualcuno fa una domanda a PizzaGPT, questo implica una spesa di qualche centesimo per le API da parte mia. Attualmente ci sono migliaia di utenti che utilizzano PizzaGPT. Le donazioni sono solo un modo per cercare di coprire le spese e mantenere attivo il progetto”.
In pratica, se si desidera sostenere il progetto c’è la possibilità di “donargli una pizza” mediante l’apposito pulsante.
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